A VILLA SOLIGO BURRACO DI CARNEVALE

Non si smentisce Florio, il suo Burraco stupisce sempre, diverte, ed è sempre mirato a far beneficenza. Sabato 6 febbraio, giornata di bel sole primaverile, poco traffico per il blocco delle targhe dispari, è stato bello raggiungere Villa Soligo a Farra. Un edificio, “Villa Soligo”, che mi dà la sensazione dell’eleganza non ostentata, la più godibile. Ore 15.30 accreditamento – ore 16.00 inizio torneo (3 Mitchell, un Danese) – ore 20.00 aperitivo, a seguire cena a buffet sui tavoli rotondi preparati nella bella sala (prosciutti, gnocchi, risotto, spezzatino con polenta, formaggi, frutta, frittelle, crostoli) rigorosamente preparati con generosità da Nello Buffon, titolare di Villa Soligo. Il cibo era tutto buono, giudizio particolarmente positivo per i vini offerti da “Sorelle Bronca”. Per i bianchi il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut, per i rossi il Ser Bele 2011, un grande vino dall’uvaggio di Cabernet Franc, Sauvignon, Merlot, con due anni di permanenza in barrique e poi l’invecchiamento in bottiglia. Gli esperti in gastronomia insistono sull’opportunità di preferire i prodotti locali perché, dicono, il fisico è abituato all’ambiente che lo circonda, e così i vegetali, un insieme che vive nell’ecosistema di ognuno. Oltre a renderli più pregevoli al palato, svolgono un ruolo di maggior utilità per il nostro organismo. Credo che i vini di questa cantina ottengano la critica favorevole ovunque. Tuttavia, dando credito a questa teoria per me valida, vengono ancor più apprezzati. Sta di fatto che li ho trovati perfetti. Amabilissimo il Prosecco, egregio il Ser Bele, per me che prediligo a tavola il rosso. Ho avuto, tempo fa, l’opportunità di visitare brevemente l’azienda. Due le cose che maggiormente mi han colpito: la serietà dell’ambiente in cui è lavorato il vino, e il territorio in cui allignano le viti. Il tutto esprime quanto amore le sorelle Bronca e i loro famigliari, di fatto si può considerare azienda a conduzione familiare, dedicano al loro lavoro. Una piccola realtà di eccellenza, che fa onore a noi Veneti. Onoravano la compagnia con la loro presenza, Ersiliana Bronca main sponsor della serata con il consorte Sergio, e altri personaggi di rilievo. Sempre molto bella Loretta Persichetti rappresentante italiana a Miss Universo 1974, andata in sposa al principe saudita Saud di Riad. Trenta tavoli preparati nelle sale superiori hanno ospitato 120 giocatori, in verità a maggioranza donne, che hanno giocato con il sorriso. Qualche appello all’arbitro, ma con garbo. Due tavoli colmi di premi han fatto lieti i molti vincitori, compresa la coppia di minor punteggio. Trionfo per l’abbinata Florio Dal Cin-Clarissa Vecchi, con punti 56. Le maschere più belle: Prima singola Gabriella Leiballi, 1^ coppia Michela Sartor–Walter Piovesana. E poi, vai con le danze. Ha allietato la serata Alberto Ceschin, che cantando tra i tavoli in mezzo ai ballerini, ci ha fatto apprezzare il suo vasto repertorio, trasferendo in noi gaia tenerezza dalla sua straordinaria personalità.
La manifestazione però, come sempre d’altronde nei tornei di Florio, era rivolta a far beneficenza, e la serata era destinata a raccogliere una somma da elargire ad un’associazione di aiuto a chi soffre di autismo. Alberto Cais, presidente della fondazione Onlus “Oltre il Labirinto” ha ricordato la situazione delle famiglie, e son tante, che hanno in seno un figlio con disturbi dello spettro autistico. L’autismo rientra nella categoria dei disturbi dello sviluppo, cui appartengono varie sindromi: L’ansia, le paure, la diffidenza, la sfiducia, la collera, la tristezza. Grande l’attenzione alle parole di Cais, che ha anche voluto rivolgere la dovuta attenzione nei riguardi DI Teresa Bernardello, per la sua importante dedizione alla causa. A lungo applauditi. Chiacchiere carnecialesche, e briose danze, hanno supportato la conclusione dell’allegra serata.                                  Paolo Pilla

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